Il giorno dell'inaugurazione della Chiesetta di S. Apollonia è stato memorabile ed è coinciso con il Raduno Nazionale dei Medici Dentisti, di cui la stessa è patrona.
Per tutta quella giornata, fitte schiere di medici, di turisti e di valligiani, hanno raggiunto l'Alpe, la maggior parte servendosi della funivia, moltissimi, impazienti delle lunghe code, e altri più coraggiosi, affrontando la ripida mulattiera.
Li attendevano lassù due giornate di azzurro smagliante, un trionfo di sole e di colori, che hanno contribuito non poco al pieno successo della manifestazione.
Gioioso preludio alla cerimonia un ben indovinato spettacolo pirotecnico, una fiaccolata ad opera dei ragazzi del Rododendro, la Messa di mezzanotte celebrata da Don Romeo Peia sul sagrato della nuova Chiesa avvolta, con la vicina pineta, in un fantasmagorico scenario di luce. In lontananza cori di vecchie canzoni alpine completavano questo mistico quadro, di cui la popolazione locale è stata la vera protagonista.
Alle ore 10 di Domenica 30 Giugno, mentre ancora sopraggiungevano dalla valle numerosissimi i partecipanti al raduno e all'insolita solenne funzione, davanti alla Chiesetta era già riunita una grande folla.Oltre, naturalmente, agli ideatori dell'opera, Dott. Remo Gavazzi e consorte, Sig. Ernesto Jussi e Sig.na Carla De Ambroggi, abbiamo visto il Vice Segretario Generale dell'A.M.D.I., Dott. Domenico Palermo, in rappresentanza del Presidente Nazionale Prof. A. Benagiano, il Vice Sindaco di Baceno, Sig. Pino Vanini, il Direttore dell'Ospedale Militare di Novara, Col. Michele Manuppelli, il Comandante della Tenenza di Finanza, della Stazione Carabinieri, il giovane progettista della Chiesetta Severino Orsan e il Presidente della Sezione Novarese A.M.D.I. Dott. Raffaello Altieri.
Dopo un breve commosso discorso del Dott. Remo Gavazzi, che ha portato anche il saluto del Presidente dell'Ordine dei Medici di Novara, e quello non meno sentito del Vice Segretario Generale dell'A.M.D.I., la vedova del compianto Dott. Botti di Varese, deceduto col figlio in tragiche circostanze proprio al ritorno di una riunione in cui si erano gettate le basi per la costruzione dell'opera, tagliava il simbolico nastro dando così inizio alla solenne funzione in Chiesa.
La chiara ed ispirata esposizione di Monsignor Don Brugo, celebrante in rappresentanza del Vescovo, le note sempre commoventi dell'organo e del violino, hanno reso oltremodo commovente la cerimonia, tanto che al suo termine non pochi erano gli occhi arrossati e le persone che si domandavano il perché del loro stato d'animo.
Si tratta, senza dubbio, di quell'innato ed incorruttibile sentimento di fede che gelosamente, anche se spesso inconsapevolmente, custodiamo nel nostro animo, malgrado il vorticoso e spesso indiscriminato evolversi della società moderna.
Abbiamo sentito accennare a questi sentimenti oltre che da Mons. Brugo, dal Dottor Gavazzi nel momento dell'inaugurazione e di questo dovevano essere convinti tutti i partecipanti alla manifestazione, se, alla conclusione della medesima, hanno all'unanimità dichiarato di non avere mai assistito a nulla di più bello e di più commovente.